Quaresima 2019: messaggio di don Piero Nestola a tutta la comunità

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Quaresima 2019 e un bel carico di fantasia, desiderio, immaginazione, speranza e fede accompagni questo nostro cammino in preparazione alla Pasqua!

Un cammino in cui invito tutti a guardare al volto della Chiesa con lo stesso sguardo, tenero e amorevole, con cui la guarda Dio Padre e riscoprire su di essa quei tratti di bellezza, di libertà, di autenticità con cui è stata pensata, creata, donata. E in questa Chiesa bella ognuno di noi torni a sentirsi protagonista, attore principale. Ognuno di noi faccia proprio l’invito di Papa Francesco a restaurare il proprio volto e cuore per far emergere quell’immagine e somiglianza che richiama, unicamente ed inevitabilmente, il sommo ed eterno Artista.

Proviamo ad immaginare che cosa porterebbe questo nostro volto restaurato: una vita nuova si plasmerebbe per le nostre famiglie, per la nostra comunità parrocchiale, cittadina, per il nostro mondo. Un volto che rivelerebbe semplicemente l’immagine dell’Amore e inaugurerebbe la cultura della “vita condivisa”. Perché amare è voce del verbo condividere! Amare è l’azione che indica il prendersi cura sempre, ovunque e comunque, di ogni fratello, di ogni sorella e di se stessi!

Proviamo a camminare insieme in questo tempo quaresimale. E i nostri passi si muovano sulla rotta delle tre coordinate che Gesù ci ha consegnato il Mercoledì delle Ceneri: l’elemosina, la preghiera, il digiuno.

L’Elemosina che vuol dire soprattutto scoperta dei poveri, attenzione alle diverse povertà, dare voce a chi non ne ha; elemosina che a volte fa scoprire che la povertà più grande spesso è proprio quella che abita la nostra stessa vita, oramai sempre più indifferente, superficiale, arida di amore e di moralità e verso la quale abbiamo il dovere di tendere la prima mano.

La Preghiera che significa riscoperta di quella relazione su cui si fonda la nostra stessa vita: quella con Dio. C’è bisogno di spalancare le nostre case per far entrare la preghiera. C’è bisogno di lasciarci abitare dal silenzio per ascoltare la voce, tenera e amorevole, di Dio Padre. C’è bisogno di strappare al buon Dio, con l’insistenza del nostro pregare, quelle grazie necessarie per noi e per il mondo intero. C’è bisogno di santificare il tempo quotidiano: il mattino, il pranzo, la sera.

Il Digiuno che non è una mera pratica di rinuncia fine a se stessa, ma è l’atteggiamento con cui si prende le distanza da un certo stile di vita di esaltazione del “superfluo e dell’effimero”, per nutrirsi di quei valori umani e spirituali che fanno crescere la nostra vita: onestà, giustizia, generosità, misericordia, perdono, ecc. Esso è “bulimia” di umanità così come l’ha pensata e creata Dio: capace di santità!

Camminiamo insieme, supportiamoci reciprocamente, attendiamoci con umiltà per giungere insieme alla meta desiderata: la Pasqua del Signore, il tempo in cui si inaugura una nuova umanità. Accompagni questo nostro cammino lo Spirito Santo di Dio: sostenga i nostri passi, sollevi i nostri umori, scuota le nostre comode coscienze, ridesti in noi il desiderio di bellezza e ci abiliti a restaurare il nostro volto di cristiani.

Buona Quaresima.

don Piero Nestola